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L’Africa accelera nell’innovazione in agricoltura

28 novembre 2025

L’Africa e il Mediterraneo sempre più area di investimento per la crescita dell’agricoltura. La parola d’ordine è “crescita” e non mancano gli investimenti in un continente dove l’agricoltura rappresenta una fonte d’occupazione primaria e dove la missione è quella di coniugare la sostenibilità con un rafforzamento delle produzioni e delle rese in campo.
In Algeria il Governo ha autorizzato impegni di spesa pubblica per 5,84 miliardi di dollari a favore del settore agricolo nella finanziaria 2026, con un focus prioritariamente dedicato all’agricoltura e allo sviluppo rurale e l’obiettivo di sostenere tecnologie, innovazione e incremento delle performance.
C’è margine di miglioramento, ad esempio, nel settore dei cereali, dove le rese medie in Algeria si collocano a 1,8 tonnellate/ha contro una media mondiale pari a 3,9 tonnellate. Ma il governo algerino punta anche a migliorare le catene del freddo e lo stoccaggio, due criticità che provocano perdite nella fase post-raccolto nell’ordine del 20-30% della produzione agricola annuale. Nel mirino anche il potenziamento dei sistemi di irrigazione, essendo il Paese alle prese con una siccità strutturale, aggravata dai cambiamenti climatici in atto.
E sul versante dell’irrigazione è stato ufficializzato un protocollo di cooperazione italo-tunisina per sostenere risorse idriche non convenzionali come ad esempio la valorizzazione delle acque reflue trattate, così da rafforzare la resilienza agricola e la sicurezza alimentare del Paese.
L’iniziativa – rende noto l’agenzia di stampa Ecofin – si inserisce nel quadro della cooperazione bilaterale tra Tunisia e Italia per il periodo 2025-2027, in collegamento con il Piano Mattei per l’Africa. Tra gli interventi in agenda: il trattamento e il riutilizzo delle acque reflue, il miglioramento della produttività agricola in diverse aree pilota e il rafforzamento delle competenze in materia di formazione, ricerca e innovazione.
Missione sburocratizzazione per facilitare gli scambi commerciali anche in agricoltura per l’Etiopia, dove il comparto agricolo rappresenta il 34% del PIL e impiega circa il 62% della popolazione attiva. Da qui il piano del governo per modernizzare il proprio sistema di commercializzazione dei prodotti agricoli attraverso il lancio di un sistema fitosanitario elettronico (e-Phyto), una piattaforma online progettata per automatizzare il rilascio dei certificati fitosanitari per i prodotti vegetali. In questo modo il commercio agricolo dovrebbe essere più snello, trasparente e in linea con gli standard internazionali.
In Senegal alleanza fra Ifad, Fondo Opec e Fondo italiano per il clima finalizzata a un progetto di sostegno alla sovranità alimentare, con investimenti per oltre 316 milioni di euro. L’obiettivo è migliorare la produzione interna, le rese in campo, la sostenibilità e la resilienza del settore primario verso gli choc e i cambiamenti climatici. Dovrebbero beneficiare degli investimenti circa 220.000 famiglie agricole. Un incremento delle produzioni interne dovrebbe ridurre le importazioni e la dipendenza dall’estero.
Nello Zimbabwe è scesa in campo la Fao per accompagnare il Paese – leader regionale nel campo dell’agricoltura digitale e dello sviluppo rurale rispettoso del clima – verso la modernizzazione dell’agricoltura. Una transizione che passa attraverso il rafforzamento di sistemi di irrigazione a energia solare, che riducono i costi energetici e garantiscono anche ai piccoli agricoltori l’accesso alle risorse idriche. Digitalizzazione anche per il monitoraggio satellitare, la mappatura dei campi, la valutazione dell’uso del suolo e le allerte precoci per contrastare siccità, parassiti e pressioni climatiche.
L’agricoltura è un settore strategico nello Zimbabwe, in quanto – ricorda Ecofin – fornisce il 63% delle materie prime utilizzate nell’industria, genera il 30% delle entrate da esportazione, contribuisce per il 15% al PIL e occupa circa il 53% della popolazione attiva.
La Nigeria scommette sull’energia solare per migliorare la vita all’interno del Paese e rispondere alle carenze di una rete elettrica instabile. Per Melaku Yirga, direttore regionale per l’Africa di Mercy Corps, “l’energia rinnovabile non è solo la più grande opportunità per l’Africa, ma è anche una necessità urgente. Il solare facilita tutto: irrigazione, conservazione degli alimenti, allerta disastri, assistenza sanitaria e mezzi di sussistenza”.

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