Verona, 6 settembre 2023. La viticoltura in Cina?
Sta correndo sul versante della tecnologia e dell’innovazione, così da migliorare qualità dei vini, produttività, competitività e salubrità del prodotto.

Se n’è accorta, non a caso, la Francia, che quando si parla di vino ha una lunga tradizione alle spalle e la capacità di cavalcare il sentiment del consumatore, senza per questo sminuire la forza dei propri brand. E così, nei giorni scorsi, è stato il quotidiano Le Figaro che si è occupato del caso Ningxia Hui, regione autonoma nel nord-ovest della Cina, dove la viticoltura – diffusa su una superficie vicina ai 39mila ettari – è stata in grado di affermarsi fino a diventare “una stella nascente sulla mappa vinicola mondiale, con i vini locali che hanno vinto numerosi premi internazionali”.

I produttori hanno compreso che l’innovazione permette di ridurre la manodopera – non a caso il tema della disoccupazione giovanile sta preoccupando Pechino e con un’economia in rallentamento e un settore agricolo tradizionalmente “duro”, la chiave tecnologica potrebbe compensare alcune mancanze sul fronte lavorativo – e di essere più sostenibili. È il caso dell’irrigazione di precisione e dei software che consentono di ridurre l’impiego di acqua fino al 20 per cento. Ancora, si stanno diffondendo le App per controllare a distanza la fermentazione del vino, dal momento che diverse tipologie di vino richiedono temperature di fermentazione differenti e un sistema digitalizzato è sicuramente più preciso rispetto a soluzioni manuali, che potrebbero inficiare una qualità sempre più alta delle produzioni.

Vi sono anche soluzioni per il monitoraggio degli insetti. “Grazie a una rete di microelettricità – scrive Le Figaro -, gli agricoltori possono uccidere gli insetti utilizzando un sistema a effetto fotoelettrico e raccogliere informazioni, dato che l’impianto è dotato di un dispositivo di acquisizione di immagini. Strumenti che permettono agli agricoltori di individuare le strategie più efficaci per il controllo degli insetti.

Ed è la stessa Università di Ningxia a impegnarsi nella ricerca e nella “promozione di una gestione intelligente dei vigneti e delle cantine”, vista come “scelta inevitabile per il futuro”, così da “migliorare l’efficienza, ridurre i costi e rendere il vino di alta qualità del Ningxia più competitivo sul mercato internazionale”.

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