Giovedì 1 febbraio 2024

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9:00-13:30

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Sala Rossini, 1° piano Galleria pad. 6/7

Organizzato da
Fieragricola in collaborazione con Fritegotto

La serra vista come una macchina energetica per la coltivazione intensiva, e come essa
si adatta all’ambiente climatico mediterraneo.
I prodotti coltivati in serra sono diventati indispensabili alla nostra vita quotidiana, fin dall’inizio
dell’attività orto-floro-vivaistica fino alla produzione del cibo.
Tuttavia, anche se la produttività in serra è in genere più alta rispetto alle coltivazioni in campo
aperto, diventa necessario migliorarne efficienza e sostenibilità.
Conoscenze e soluzioni tecniche per ottimizzare la produzione in serra, con un FOCUS
sul VIVAISMO, partendo dalla produzione della piantina in vivaio per la produzione
finale in serra.
Questi INPUT includono:

  • Ridurre la quantità di risorse utilizzate attraverso una migliore progettazione delle serre;
  • Migliorare l’impiego dei mezzi tecnici, quali: 1) Fertilizzanti e fertirrigazione; 2) Substrati di
    coltivazione; 3) Sensoristica e controllo del clima all’interno dell’ambiente di coltivazione; 4)
    Illuminazione artificiale con luci LED; 5) Serre e Film plastici di copertura; 6) Vertical Farming;
    7) Controllo dei patogeni e normativa fitosanitaria.
    L’insieme dei fattori al fine di una produzione vivaistica con piantine di qualità ed esenti da
    patogeni e migliorare i processi produttivi fino alla produzione finale del frutto pronto per il
    consumo, attivando un sistema di monitoraggio teso a migliorare produttività e ambiente di
    crescita.
    Il convegno è rivolto a tecnici liberi professionisti, imprenditori agricoli, studenti di
    agraria, e tutti quegli operatori agricoli o dipendenti di strutture e/o organismi
    associativi pubblici o privati operanti nel comparto orto-floro vivaistico e produttivo.
    L’evento è co-organizzato da Fiera Agricola di Verona con il Dott. Silvio Fritegotto e
    con la SOI – Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana.
    La SOI è una Società senza fini di lucro nata nel 1953 a Firenze, con lo scopo di sviluppare la
    cooperazione scientifica e tecnica e lo scambio di idee e di conoscenze tra il mondo della
    ricerca scientifica, gli imprenditori ed i professionisti, nel settore orto-floro-frutticolo, con il fine
    ultimo di favorirne il progresso e la diffusione. http://www.soihs.it/
    Partecipazione Libera e gratuita previa ISCRIZIONE

    PROGRAMMA
    Moderatore: Cristiano Spadoni – Giornalista di Agronotizie
    Saluti del Presidente della SOI: Prof. Antonio Ferrante

    1) Quanta tecnologia ci vuole nel vivaismo orticolo?
    Cecilia Stanghellini, Isabella Righini – Wageningen UR, Greenhouse Horticulture,
    Group Greenhouse Technology, Wageningen (Olanda).
    Si puó dire che piú tecnologia si installa in una serra piú mezzi si hanno a disposizione per
    controllare l’ambiente in cui la coltura produce. La tecnologia disponibile oggi permette un
    controllo anche totale dell’ambiente e quindi di massimizzare la produzione. Dato peró che la
    presenza di tecnologia aumenta i costi di produzione (sia di capitale che operazione) la
    soluzione ottimale va cercata in ogni caso (luogo, coltura, prezzi) attraverso una corretta
    analisi di costi e benefici. Attraverso alcuni esempi pratici, nella presentazione si farà vedere
    come conoscenze anche basiche di fisiologia delle colture e di fisica del sistema serra, possono
    essere applicate per trovare la risposta alla domanda posta nel titolo.

    2) Che mezzi ci sono per raffreddare una serra nel caldo ambiente Mediterraneo?
    Esteban Josè Baeza Romero – Consulting: Future Farms Solutions – Almeria
    (Espana).
    Il riscaldamento globale sta prolungando la stagione estiva nella regione mediterranea e ora le
    ondate di calore possono verificarsi già in aprile e fino ad ottobre, con temperature record ogni
    anno. Se il clima è già limitante per le colture in pieno campo, nelle serre, che essenzialmente
    intrappolano la radiazione solare sotto forma di calore sensibile e latente, la situazione è
    ancora più critica.
    La ventilazione naturale può solo avvicinare il più possibile il clima interno della serra a quello
    esterno.
    Cosa fare allora quando il clima esterno è così estremo?
    In questa situazione, il coltivatore deve prendere in considerazione l’utilizzo di uno o più
    sistemi di raffreddamento. Esso può scegliere tra diverse tecnologie di raffreddamento, che
    possono essere classificate in due categorie principali: metodi passivi e attivi.
    I sistemi passivi comprendono la già citata ventilazione naturale e diversi tipi di
    ombreggiamento, sia selettivo che non selettivo.
    Il raffreddamento attivo può invece essere ottenuto utilizzando sistemi evaporativi, essiccanti
    e, infine, la refrigerazione, nota anche come raffreddamento meccanico.
    La scelta del coltivatore tra uno o più di questi sistemi non è un compito facile e richiede
    un’analisi dettagliata delle prestazioni di ciascun sistema nelle condizioni climatiche locali per
    ogni specifica coltura. Altri fattori da considerare sono la disponibilità di risorse (acqua ed
    energia), l’investimento, la facilità di gestione e la strategia colturale. Infine, un’analisi costibenefici completa lo studio e, con tutte queste informazioni, il coltivatore può fare la scelta
    giusta per raffreddare la propria serra.

    3) Substrati innovativi come strumento per migliorare la qualità delle giovani piante
    Costantino Cattivello (ERSA FVG)
    Una corretta formulazione dei substrati può contribuire a migliorare la qualità delle piantine
    prodotte attraverso una opportuna scelta delle matrici di base, agendo sul microbioma
    presente nel mezzo e grazie ad equilibrate caratteristiche chimiche e fisiche.
    L’intervento presenterà le innovazioni più significative in grado di aumentare la compattezza
    degli alveoli e dei cubetti, contrastare l’eziolatura delle plantule, migliorare la loro rusticità e
    ridurre lo stress da trapianto una volta che le piantine sono messe a dimora.

    4) Soluzioni innovative, sensori e supporti decisionali per la gestione della nutrizione
    ed irrigazione in serra

    Luca Incrocci (UNIPI), Antonio Ferrante (UNIMI)
    La disponibilità idrica agisce direttamente sugli scambi gassosi delle colture e influenza
    direttamente la fotosintesi e l’efficienza d’uso della radiazione. I sensori che misurano la
    fluorescenza della clorofilla a delle colture possono fornire in tempo reale lo stato di stress e la
    funzionalità fogliare. Negli ultimi anni si stanno diffondendo anche sistemi per la gestione
    irrigua basata sul peso dei vassoi, tramite sistemi di tipo gravimetrico. L’uso di questi
    strumenti e sensori permettono di poter migliorare la gestione idrica delle coltivazioni in modo
    non distruttivo, permettendo di ridurre le perdite di rese e di migliorare la qualità.

    5) Vertical farming e sua applicazione in vivaismo
    Francesco Orsini e Giorgio Gianquinto Prosdocimi – UNIBO
    Negli ultimi anni si è assistito ad una importante crescita nei paesi del Nord del Mondo della
    cosiddetta pratica del Vertical Farming. In questi sistemi ad elevata tecnologia, le piante
    vengono allevate in condizioni di assenza di radiazione naturale tramite illuminazione
    artificiale, all’interno di celle climatizzate e tramite l’impiego di sistemi di coltivazione idroponici
    a ciclo chiuso.
    La tecnologia, che consente notevoli risparmi nell’uso di suolo e risorse naturali, richiede però
    un elevato impiego di tecnologia ed energia. Ciononostante, sistemi ad elevata efficienza
    energetica hanno di recente consentito, in determinate condizioni ambientali e geografiche, di
    allineare consumi ed emissioni rispetto all’agricoltura tradizionale in serra. La sostenibilità
    dell’impiego su larga scala della tecnologia richiede oggi uno sforzo nella diversificazione
    colturale (tuttora le specie principali coltivate sono fogliose ed aromatiche per il consumo
    fresco), e un crescente interesse è posto verso le applicazioni nel vivaismo orticolo, grazie alle
    notevoli potenzialità nell’adattare morfologia e fenologia della pianta tramite modulazione delle
    condizioni luminose ed ambientali, nonché per l’elevato valore del prodotto.
    Nella presentazione verranno presentate le principali sfide ed opportunità associate
    all’applicazione del Vertical Farming al vivaismo orticolo.

    6) Problematiche fitosanitarie del vivaismo orto-floricolo in serra: criticità e
    prospettive

    Andrea Minuto – Centro di Saggio e Laboratorio Fitopatologico e Centro di
    Sperimentazione e Assistenza Agricola di Albenga (SV) – www.cersaa.it
    La difesa fitosanitaria in coltura protetta può avvantaggiarsi di innovazioni tecniche e
    tecnologiche non sempre applicabili in pieno campo: ma quali possono essere i fattori limitanti
    che rischiano, comunque, di compromettere il successo delle aziende di produzione?
    L’intervento metterà a fuoco, attraverso alcuni casi di studio reali, le problematiche, le
    prospettive e le sfide che da alcuni anni vengono affrontate per conciliare da un lato la
    necessità di riduzione di impatto ambientale e, dall’altro, la necessità di rendere le attività
    produttive economicamente vantaggiose permettendo non solo la sopravvivenza, ma anche la
    continua innovazione dei sistemi produttivi.

    7) Il processo registrativo attuale dei mezzi di difesa: prospettive e criticità.
    Pasquale Cetola – Regulatory Manager crop protection.
    L’obbiettivo dell’intervento è quello di fare il punto sui meccanismi registrativi attuali
    considerando la particolarità del comparto vivaistico (colture con densità di coltivazione
    completamente differente dal campo, numero di cicli colturali totalmente non sovrapponibile al
    campo, sistemi di applicazione non sempre identici di quelli usati in campo, necessità di utilizzo
    di p.a. eradicanti al fine di garantire la sanità del materiale propagativo, ecc …).

    Dibattito, conclusioni e ringraziamenti

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