L’Unione europea estende i vantaggi commerciali per l’Ucraina.

È notizia di pochi giorni fa che le cosiddette “misure commerciali autonome”, cioè la sospensione dei dazi all’importazione, dei contingenti e delle misure di difesa commerciale sulle esportazioni ucraine verso l’Ue saranno in vigore per un altro anno. Un provvedimento finalizzato a sostenere le esportazioni di cereali e semi oleosi dall’Ucraina, così da sostenere il reddito degli agricoltori nel Paese aggredito dalla Russia.

Le misure temporanee si applicano a quattro prodotti: grano, mais, semi di colza e semi di girasole provenienti dall’Ucraina. È stata, in particolare, istituita una piattaforma comune di coordinamento per coordinare gli sforzi della Commissione, della Bulgaria, dell’Ungheria, della Polonia, della Romania e della Slovacchia, nonché dell’Ucraina, per migliorare il flusso degli scambi tra l’Unione europea e l’Ucraina, compreso il transito dei prodotti agricoli lungo i corridoi.

Queste misure eccezionali e temporanee rispettano pienamente il forte impegno di Bruxelles a sostenere l’Ucraina e preservare la sua capacità di esportare i suoi cereali, che sono fondamentali per nutrire il mondo e mantenere bassi i prezzi dei prodotti alimentari, di fronte alle sfide poste dall’aggressione russa contro l’Ucraina.

In vigore dal 4 giugno 2022, gli sportelli automatici per liberalizzare il commercio con l’Ucraina hanno avuto un effetto positivo sul commercio e le rotte dall’Ucraina verso l’Europa.
Insieme alle corsie di solidarietà, gli sportelli automatici ampliano in modo significativo l’ambito della liberalizzazione tariffaria in una fase particolarmente critica per Kyev.

I dati.

Secondo le elaborazioni di Teseo.Clal.it, fra gennaio e dicembre dello scorso anno l’Ucraina ha esportato poco più di 39 milioni di tonnellate di cereali (dei quali 25,17 milioni di tonnellate di mais, in flessione del 23,77% rispetto al 2021), mentre nel primo bimestre del 2023 sono state commercializzate al di fuori dei confini dell’Ucraina 9,46 milioni di tonnellate di cereali, con una diminuzione del 14,93% sullo stesso periodo del 2022, a causa delle difficoltà legate alla guerra in corso. l’Ue è il primo importatore di mais, col 58% della quota di mercato, seguito dalla Cina (30%), mentre se analizziamo l’export di frumento, alle spalle dell’Unione europea primo importatore col 48% del market share, si collocano Turchia (17%) e Bangladesh (10 per cento).

Spostando l’attenzione sui semi oleosi, nel 2022 l’Ucraina ha esportato 8,36 milioni di tonnellate di prodotto (con semi di colza, girasole e soia a rappresentare le prime tre voci), in crescita del 91,75% rispetto al 2021. L’Ue è stato il primo acquirente per tutte e tre le tipologie di semi oleosi offerti.

Il trend positivo si è mantenuto anche nel primo bimestre del 2023, con un export ucraino di semi oleosi in crescita addirittura del 240% su base tendenziale.

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