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Fieragricola Tech 2025: intervista a Antonio Manes – Amministratore Delegato Netsens
- Quale sarà, secondo voi, il trend di crescita dell’agricoltura digitale in Italia?
I dati mostrano una forte tendenza alla crescita dell’agricoltura digitale in Italia, con prospettive positive per il 2025, sostenute da incentivi, innovazioni tecnologiche e una crescente consapevolezza dell’importanza della sostenibilità. Si stima che il mercato dell’agricoltura digitale in Italia crescerà con un tasso annuo del 14-15% nei prossimi anni, per raggiungere circa 1,4 miliardi di euro entro il 2025. La crescita è confermata anche dal tasso di adozione delle tecnologie, ormai quasi il 40% delle aziende di affida a fornitori di strumenti digitali avanzati per monitorare e ottimizzare l’uso di risorse come l’acqua, i fertilizzanti e l’energia, rendendo le proprie pratiche agricole più sostenibili. - Chi sono i vostri principali acquirenti: cosa chiedono? È possibile tracciare un identikit per età, professione, grado di scolarizzazione, indirizzo aziendale/colturale prevalente?
I clienti di Netsens sono proprietari, tecnici, agronomi di aziende agricole, organizzazioni di produttori e simili. Il grado di scolarizzazione è medio/alto e l’età media di circa 40-50 anni. Le colture prevalenti che trattiamo sono vite e frutta, a seguire ortive e seminativi. - Quali saranno i vantaggi della digitalizzazione, anche alla luce dei controlli della Pubblica Amministrazione in agricoltura?
La transizione digitale, anche per ciò che riguarda la PA, è fondamentale. Le nostre tecnologie all’avanguardia sono in grado di rendere più snelli i processi amministrativi per l’erogazione dei fondi della PAC. Questo comporta una notevole velocizzazione dell’interlocuzione tra gli organismi pagatori e i beneficiari dei fondi per l’agricoltura. Attraverso l’hardware è possibile, inoltre, monitorare gli eventi climatici e i fenomeni estremi, sempre più frequenti così da operare in modo immediato e mirato, oltre a poter calcolare e prevedere una stima dei danni in caso di eventi catastrofici, come le perdite di raccolto o reddito. Un aspetto fondamentale per le Pubbliche Amministrazioni, soprattutto a livello locale. - Come difendersi dai cyber-attacchi? Prevedete un incremento degli attacchi verso l’agricoltura digitale?
L’agricoltura digitale è sempre più connessa alle tecnologie informatiche, dunque, sarà sempre più esposto a cyber attacchi. Risulta quindi di prioritaria importanza ridefinire le strategie di resilienza e investire oltre che in certificazione dei dispositivi, dei flussi aziendali, anche in tecnologie basate su anomaly detection per prevenire eventi o incidenti di sicurezza.
In tal senso, per esempio, è importantissima per esempio la certificazione di dispositivi IoT, considerato il numero di dispositivi introdotti e funzionali ai progetti. - Come immagina l’agricoltura italiana fra dieci anni?
Tra 10 anni l’agricoltura sarà sempre più professionale, con aziende di dimensioni maggiori e con tecnologie di base come software per farm management e agricoltura di precisione che ormai saranno parte integrante del processo produttivo. I trend di crescita non mentono, nel giro di 10 anni la transizione digitale sarà compiuta. Gli effetti dovrebbero essere quelli di un’agricoltura più sostenibile, efficiente e produttiva.